Il diario dei ricordi di Adele Cassina. Storia di un’azienda che ha fatto la storia del design.

Con questo articolo voglio inaugurare una nuova sezione del mio blog dedicata ai libri. Nel mio account Instagram puoi già trovare alcuni brevi video in cui ti racconto le mie “scoperte” editoriali.

Qui, una volta al mese, scriverò di un libro o di un gruppo di libri, dipenderà anche dagli input che riceverò da chi mi legge o mi segue su Instagram. Intanto a questo link puoi trovare la mia vetrina Amazon in cui ho selezionato tanti libri su design, storia del design e architettura.

In caso te lo stessi domandando, sì, se acquisterai qualcuno di questi libri guadagnerò una piccola commissione che servirà a sostenere questo progetto e che non comporterà alcun costo per te.

Il libro di cui voglio parlarti oggi è stato da poco pubblicato da Corraini Edizioni ed è un diario dei ricordi. Un diario grazie al quale riusciamo a immaginare come dev’essere stato vivere ed essere partecipi dell’epoca d’oro del design italiano.

Si tratta di “Cronache minori dalla periferia del design” di Adele Cassina. Adele Cassina è imprenditrice e figlia di Cesare Cassina. Ha lavorato al fianco del padre sin da giovanissima, seguendolo in giro per il mondo, e ha avuto la fortuna di conoscere molti dei più grandi maestri del design italiano come Franco Albini, Gio Ponti, Vico Magistretti, Mario Bellini, Carlo Scarpa, Gaetano Pesce, Alessandro Mendini e molti altri.

Il titolo ci fa già intuire che la storia qui narrata in realtà non è la grande storia del design, e infatti Adele Cassina ci racconta una storia personale, intima, da cui emergono i retroscena di quella grande storia. È il punto di vista di una donna, figlia di un imprenditore visionario e carismatico che, grazie al suo intuito e alla sua apertura mentale, ha permesso a grandi designer e architetti di realizzare degli arredi che hanno modificato lo stile di vita di milioni di persone.

Cesare Cassina è stato un imprenditore artigiano dotato di un grande fiuto nell’intercettare i nuovi talenti, ma soprattutto è stato un uomo capace di costruire rapporti con le persone. Dai racconti di Adele Cassina si capisce, infatti, come molti capolavori del design siano nati proprio da incontri, cene e chiacchierate.

Il racconto dell’autrice ci rende partecipi dei suoi sentimenti, delle paure di una ragazza che sente il peso delle responsabilità di fronte alle quali la pone il padre, ancora giovanissima, con il quale il rapporto non sarà sempre facile.

Ma si fa anche appassionante quando Adele Cassina ci rivela il dietro le quinte di alcuni eventi che hanno segnato la storia del design italiano come ad esempio la mostra al MoMa di New York del 1972, Italy: The New Domestic Landscape.

Si fa leggero quando scopriamo aspetti inediti della personalità di alcuni grandi maestri attraverso aneddoti divertenti come quello in cui, a una cena in un ristorante romano in cui è presente Vico Magistretti, noto scaramantico, Adele, per non essere in tredici al tavolo, è costretta a invitare un passante a unirsi al gruppo. Oppure quando il padre la incarica di accompagnare in auto “un architetto” a casa di Carlo Scarpa (e già questo sarebbe un evento non da poco), salvo poi scoprire, tra una chiacchiera e l’altra, che quel vecchio signore gentile è Louis Kahn.

Al racconto di Adele Cassina, si affianca quello di Chiara Rodriguez, figlia di Adele e Rodrigo Rodriguez, che, nelle note a margine, introduce altri dettagli e approfondimenti interessanti. A cura di Chiara è anche l’ultima parte del libro che ricostruisce, dal punto di vista della figlia, la vita e l’attività imprenditoriale di Adele Cassina al di fuori dell’azienda di famiglia.

Perché dovresti leggerlo

Dovresti leggerlo se ti appassiona la storia del design perché, tra le pieghe dei ricordi personali e familiari, emerge uno spaccato di quella storia fatto di personaggi visionari e lungimiranti.

Perché non dovresti leggerlo

Non leggerlo se ti aspetti un libro sulla storia di un’azienda del design italiano.

Cosa mi ha lasciato

Se mi segui da un po’ avrai capito che mi appassiona il design ma mi appassionano soprattutto le storie, degli oggetti e degli uomini e delle donne che stanno dietro a quegli oggetti, quindi ho amato questo libro che è un racconto emozionale e intimo di una donna che ha seguito passo passo, a volte da vicino, a volte dalla periferia, la storia del design italiano.

La storia del design è, in fondo, una storia di persone, di relazioni, incontri, intuizioni, sogni, possibilità.

Giada Daniele

Giada Daniele