Quando lavoravo come progettista d’interni, la parte che più mi divertiva era quella preliminare, in cui, dopo aver definito obiettivi ed esigenze del cliente, cominciavo a radunare le idee, le ispirazioni e gli spunti che avevo raccolto. Idee e spunti confluivano nella costruzione di una moodboard.
Cos’è una moodboard te lo spiego in questo articolo. Spero ti sarà utile!
Cos’è una moodboard?
Letteralmente questa parola inglese si compone di due termini: mood, che vuol dire umore, stato d’animo, e board, letteralmente tavola.
In sintesi, una moodboard non è altro che una tavola che raccoglie un insieme di suggestioni e idee che messe insieme restituiscono lo stile e l’atmosfera di un progetto.
Si tratta cioè di un insieme di immagini, ma anche oggetti, campioni di materiali, ritagli di tessuti, campiture di coloreche hanno ispirato il progettista o designer e che vengono disposti su una tavola secondo un ordine più o meno preciso e secondo degli accostamenti che rispecchiano l’idea che si vuole trasmettere.
La moodboard, oltre che nell’interior design, è uno strumento molto utilizzato anche nel campo della moda e in ambito pubblicitario.
A cosa serve una moodboard?
La moodboard serve in primo luogo al progettista per mettere ordine alle diverse idee e suggestioni che ha raccolto in fase di brainstorming e per verificare che vi sia coerenza tra tutti gli elementi.
E poi serve al cliente per comprendere, in una fase preliminare, le sensazioni che susciterà il progetto e per verificare che si stia procedendo nella giusta direzione.
Questo strumento, in sostanza, si serve della narrazione visiva, perché, si sa, le immagini riescono a comunicare molto più delle parole.
Se vuoi avere un’idea di come la moodboard entri a far parte del processo creativo, ad esempio, di un designer d’interni, ti consiglio di guardare l’episodio della prima serie di Abstract (in questo articolo ti parlo di serie e documentari su design e architettura) dedicato a Ilse Crawford (una delle interior designer che ammiro di più). Resterai a bocca aperta quando vedrai la quantità di campioni di materiali e tessuti che uno studio così importante riesce ad accumulare (nello studio Crawford c’è un’intera stanza dedicata).
Un altro dei miei studi di design di interni preferiti, Masquespacio, fa un ampio uso della moodboard. Ne ho avuto prova seguendo un corso su Domestika tenuto proprio da Ana Hernández, fondatrice dello studio insieme a Christophe Penasse. Il corso lo trovi a questo link, è un’introduzione all’interior design e l’ho trovato davvero utile e interessante (P.S. se mi contatti in privato posso darti un codice sconto sul prezzo Domestika).
Com’è fatta una moodboard?
Moodboard fisica
Una moodboard può essere fisica o digitale. Con moodboard fisica intendo dire materica, tattile. Questo tipo di moodboard, in genere, è una tavola di cartone o cartoncino o altro tipo di supporto più o meno rigido, sulla quale si appiccicano, come in un collage, ritagli di giornale, foto, campioni di tessuti, materiali e altri oggetti di vario tipo. Questo tipo di moodboard restituisce le sensazioni che si vogliono evocare nel progetto anche da un punto di vista tattile, materico, oltre che visivo.
Moodboard digitale
Una moodboard digitale, invece, si costruisce attraverso l’uso di software, componendo un layout fatto di immagini, grafici e testi. Quando lavoravo come interior designer, in fase preliminare, spesso componevo le mie moodboard in formato digitale, e lo facevo partendo da Pinterest dove creavo una bacheca segreta dedicata a quel particolare progetto. In quella bacheca buttavo dentro immagini di vario genere (non solo di interni, ma anche, ad esempio, paesaggi, ritratti, texture, quadri, ecc.) che mi suscitavano quella particolare atmosfera o quel particolare mood, appunto, che volevo ricreare con il mio progetto. Quelle immagini venivano poi selezionate e organizzate in una o più tavole che impaginavo su Adobe Illustrator o su Canva.
Come si crea una moodboard efficace
Che tu sia architetto, designer, progettista, stilista, avrai capito che creare una moodboard efficace è fondamentale per riordinare le idee e per trasmettere agli altri un'idea chiara e coerente del tuo progetto. Sia che si tratti di una moodboard fisica o digitale, esistono alcune linee guida che possono aiutarti a ottenere il massimo risultato.
- Innanzitutto, individua un messaggio o un concetto base da cui partire;
- Scegli materiali che trasmettano le sensazioni che vuoi comunicare;
- Puoi anche cercare un tema da declinare oppure lavorare su colore e stile per rendere la tua moodboard più coesa;
- Tieni presente che una moodboard dovrebbe esprimere non più di 2-3 concetti. Evita di includere troppe informazioni, altrimenti il tuo messaggio potrebbe essere confuso o poco chiaro.
Una volta raccolti i materiali, fai una revisione critica. Controlla se gli elementi sono coerenti tra loro e se rimandano alla stessa idea. Elimina o sostituisci ciò che non si adatta al tuo concetto principale. Potresti anche creare diverse moodboard e scegliere quella che meglio esprime il tuo progetto.
Ricorda che una moodboard non è solo una raccolta di immagini, ma anche di texture, pattern, font e altri elementi grafici che opportunamente combinati insieme devono evocare delle atmosfere, delle sensazioni.
Infine, se non hai mai creato una moodboard e vuoi cominciare, voglio suggerirti due risorse online che spero potranno esserti utili. La prima è un corso Domestika appositamente pensato per chi è alle prime armi con questo strumento, te lo linko qui (anche per questo posso farti avere uno speciale sconto sul prezzo Domestika ;)
La seconda risorsa è un mio (modestissimo) e breve video che ho realizzato tempo fa su Tiktok in cui spiego come creare in pochi semplici passi una moodboard digitale su Canva, secondo me uno dei migliori tool online in ambito grafica e design.
Grazie per aver letto fino a qui. Spero che questo articolo ti sia stato utile.
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